La mecchanizzazione agricola


Un tempo l’agricoltura rappresentava la principale fonte di sostentamento per quasi tutta la popolazione mondiale. L’enorme aumento di produttività che si è verificato nel corso dei secoli è stato giustificato dalla progressiva meccanizzazione del settore: i nuovi sviluppi tecnologici, in particolare, hanno interessato le attrezzature, ma anche i fertilizzanti, i prodotti chimici, i trasporti e le modalità di irrigazione, fino ad arrivare alla elettrificazione rurale.

Come si sono trasformati gli attrezzi?


L’aratro si è evoluto in maniera impressionante: nel ‘700, infatti, esso era interamente in legno, ma già nel 1837 l’invenzione di John Deere consentiva di lavorare meglio la terra.

Per esempio, nel 1909, la trebbiatura americana del Kansas veniva eseguita con macchine a vapore, anche se richiedeva l’intervento di squadre di lavoro composte da molti uomini.

Un altro esempio è la trattrice Froelich, realizzata da John Froelich nel 1892, rappresentò il primo macchinario semovente a benzina di uso pratico e in grado di spostarsi sia in avanti che indietro.

Con l’aumento della relativa produzione, infatti, i lavoratori dell’industria potevano disporre di cibo sufficiente a prezzi ragionevoli, questo consentì ai giovani di abbandonare la campagna per trovare lavoro in città, mettendo così a disposizione dell’industria stessa una manodopera importante e a costo relativamente basso.